ANTENUCCI E LA SPAL: NON UN ADDIO, FORSE UN ARRIVEDERCI..
Mirco Antenucci lascia il calcio giocato, o meglio, lo lascerà dopo aver giocato due partite importantissime per la salvezza della Spal nei prossimi Playout contro il Milan Futuro.
Per lui domenica, al termine della partita vinta col Gubbio, la società ha organizzato una vera festa, anzi un vero tributo, per un campione che per i tifosi di questi colori, ha significato gioia, soddisfazione e spirito di appartenenza.
Un giocatore che per la sua serietà professionale e le sue doti di uomo oltreché di sportivo, ha lasciato ottimi ricordi in tutte le piazze dove ha giocato.
Oggi Antenucci entra di diritto nella storia della Spal, dopo avere indossato la maglia Biancazzurra in 182 partite e messo a segno 52 goal a favore della squadra di Ferrara.
Un tributo dovuto, non solo per i numeri che sono senza dubbio importanti, ma anche per l’esempio di correttezza sportiva e di impegno costante lasciato ai nostri giovani, in un mondo dove l’apparire sembra contare sempre più dell’essere. Antenucci ha saputo dimostrare che i risultati arrivano con il sacrificio ed il duro lavoro e lui a 40 anni, è risultato il miglior marcatore di questo campionato dei Biancazzurri e con le sue 11 reti (una sola su rigore) è tra i migliori 10 ‘Scorer’ dell’intero girone B.
La prossima stagione non sentiremo più il suo nome dagli altoparlanti del Paolo Mazza, ma questo non significa che Mirco Antenucci non possa più essere parte della “famiglia” Spal, davanti a lui si apre infatti una carriera di dirigente sportivo, avendo da due anni seguito il corso di Direttore Sportivo, ottenendo questa abilitazione.
Dopo il tributo riservatogli da società e tifosi al Paolo Mazza, Antenucci è sceso in sala stampa per incontrare i giornalisti.
Queste le sue dichiarazioni:
COME STAI VIVENDO QUESTO PASSAGGIO AL CALCIO NON GIOCATO?
“In questo momento in realtà, anche se si tratta di una decisione ponderata che ho preso da tempo, non ho ancora realizzato veramente la cosa, sono ancora troppo concentrato su questo finale di campionato e sulle due finali importantissime che ci aspettano. Il mio pensiero è adesso tutto per arrivare alla salvezza della Spal. Poi probabilmente inizierò a riflettere sul mio futuro.
SEI SODDISFATTO DELLA TUA CARRIERA?
SI, Sono contento di quello che ho fatto, con tutte le maglie che ho indossato, perché ho sempre dato il massimo, anche se con Ferrara si è creato un legame speciale, qui mi sono trovato sempre bene e si creata un’unione vera con la città e con i suoi abitanti. Sinceramente speravo di lasciare in un momento migliore per la squadra, ma è andata così ed ora voglio pensare solo a mantenere la Spal tra i professionisti.
VISTO IL TUO STATO DI FORMA NON HAI PENSATO DI CONCEDERTI UN ALTRO ANNO DA GIOCATORE?
Sono sereno perché so di aver dato sempre tutto, ma sento che è arrivato il momento di fermarmi. So che mi mancherà tantissimo il campo, perché ho sempre vissuto questa professione con grande passione e intensamente. Però ho capito che è giusto fermarsi adesso, anche se sto ancora bene fisicamente e continuo a divertirmi in allenamento. Ma ora quello che voglio, è costruire qualcosa di diverso, rimanendo vicino a questo mondo”.
HAI GIÀ PENSATO IN QUALE VESTE VORRESTI RIMANERE NELL’AMBIENTE CALCISTICO?
“Mi piacerebbe rimanere qui alla Spal, dando il mio contributo in un contesto diverso. Ho già seguito un corso da direttore sportivo e mi piacerebbe continuare a crescere in questa direzione.”
COME HAI VISSUTO IL TRIBUTO CHE TI È STATO RISERVATO OGGI?
“Non me lo aspettavo, è stato emozionante sentire tutto questo affetto. È raro ricevere un omaggio del genere, soprattutto per chi come me non si considera un campione, ma ha sempre costruito la sua carriera sulla disciplina, il sacrificio e la passione di poter coltivare un sogno che ho avuto fin da bambino”.
Foto Damiano Fiorentini Spal