ATLETICA. GUAGLIATA ARGENTO NEL TRIATHLON, FRILLI “IRONMAN” TRA LE NEVI

Il mese di giugno si è chiuso con due prove straordinarie degli atleti del CUS Ferrara Triathlon, assoluti protagonisti sia sulla distanza olimpica sia su quella “Ironman”. Ad aprire la scena è Serena Guagliata che ai campionati italiani di triathlon ad Alba Adriatica guadagna il 2° posto della categoria M3 e il titolo di vicecampione nazionale della distanza olimpica (1,5 km di nuoto, 40 di ciclismo e 10 di corsa). Guagliata si conferma atleta top del triathlon femminile grazie ad una prova magistrale affrontata col piglio giusto già dalle prime bracciate nella prima frazione di nuoto; velocissima nelle transizioni, l’atleta giallonera recupera immediatamente il leggero svantaggio con un’esemplare frazione di ciclismo, da sempre il pezzo migliore del suo repertorio, e consolida la posizione correndo gli ultimi dieci chilometri di gara ad un ottimo ritmo. Il tempo finale di 2h 42′ 57″ le regala l’argento a soli tre minuti dalla prima classificata.

Più a nord, precisamente tra il lago d’Iseo e le Alpi Retiche, il giovane Marco Frilli è protagonista di una prova epica allo Stone Brixiaman, ironman di alta quota e tappa italiana del circuito internazionale Extreme Triathlon Series. Una gara durissima, di resistenza mentale ancor prima che fisica, dove i 150 triatleti presenti al via si sono cimentati in 3,8km di nuoto con partenza in piena notte, 175km di bici con oltre 4000m di dislivello e 39km di corsa in salita tra boschi, neve e ghiacciai. Una gara singolare quella dello Stone, dove è obbligatoria la presenza di un team di supporto per garantire la sicurezza degli atleti nei tratti più impegnativi e pericolosi del percorso. Dopo aver affrontato con coraggio e un pizzico di tensione la frazione di nuoto nella totale oscurità, Frilli si scatena nella durissima parte sui pedali scalando vette iconiche come il Mortirolo e il Gavia; su quest’ultimo passo l’atleta cussino è costretto addirittura a fermarsi per alcuni minuti a causa dei repentini sbalzi di temperatura che hanno minacciato l’incolumità fisica di molti partecipanti. Nonostante l’inatteso pit-stop, il consistente vantaggio accumulato nella seconda frazione consente a Frilli di gestire al meglio i quasi quaranta chilometri corsi in solitaria tra i boschi di Ponte di Legno e terminati col supporto della sorella, accompagnatrice d’eccezione, risalendo le piste da sci del Tonale fino all’ambitissimo traguardo di Passo Paradiso, conquistato correndo tra neve e ghiaccio con l’aiuto di ramponi e bastoncini. Un lungo viaggio più che una gara di triathlon, concluso con le lacrime agli occhi dopo 16 ore e 15 minuti in cui si sono alternati speranze, paure, dolore fisico e soprattutto l’immenso orgoglio per aver compiuto un’autentica impresa.

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