BOXE. L’ULTIMO LIBRO DI GUALTIERO BECCHETTI: LA VITTORIOSA SCONFITTA. UNA STORIA DI VITA VISSUTA

Un’altra storia di Boxe e di vita raccontata da Gualtiero Becchetti, il giornalista e scrittore nostro concittadino. Esperto di Pugilato ha collaborato con le più importanti testate sportive italiane fin dal 1972. Nel 2001 è stato eletto per tre mandati nel Consiglio Nazionale della Federazione Pugilistica Italiana ed è stato Direttore dal 2002 al 2009 di Boxe Ring, la più autorevole rivista italiana di Pugilato. Dal 2002 è supervisor della W.B.A. World Boxing Association per la quale ha seguito e continua a seguire, decine di incontri valevoli per titoli internazionali e mondiali in Europa e Asia. Ha scritto diversi libri raccontando le storie dei protagonisti della Boxe e della “Noble Art” vissuta fuori e dentro il ring.

Recentemente Gualtiero Becchetti ha voluto raccontare la storia di vita e di sport di Alessandro Goddi, pugile nuorese Supermedio attivo dal 2010 al 2021, la cui vita reale potrebbe essere frutto della fantasia di un bravo scrittore di romanzi dai tratti drammatici ed avventurosi.

Queste le parole di Becchetti sul suo “La vittoriosa sconfitta”:

“È frequente che la vita di tanti atleti sia complicata, difficile, talvolta drammatica ma, grazie al Cielo, è altrettanto frequente che spesso proprio nello sport essi trovino l’occasione di raddrizzare la barra del timone, la forza per riemergere dalle onde più buie. Allora, qualcuno si chiederà perché raccogliere in un libro le vicende narrate dalla voce stessa di Alessandro Goddi, se non divergono molto da quelle di numerosi altri ragazzi, arrivate sino a noi attraverso i mass media, le pellicole cinematografiche o semplicemente mediante il “passaparola” di amici, colleghi, tifosi e addetti ai lavori.

Confesso di essere stato io il primo a sentirmi perplesso. Mi si chiedeva di raccogliere la narrazione a voce di Alessandro e trasformarla fedelmente in un testo scritto, ma ero frenato dal timore di ripetere una trama che era già stata di tanti. Poi, ho capito di essere in errore.

Sì, perché Goddi mi raccontava cose vere, senza alcuna aggiunta fantasiosa per renderle più attrattive. Era nuda verità, la sua, che non necessitava di forzature, di cedimenti all’immaginazione. Ma soprattutto, ciò che mi ha tolto ogni dubbio sulla validità dell’impresa alla quale stavamo per dedicarci, è stata la motivazione scaturita in un sussurro dal suo cuore: “Voglio lasciare qualcosa ai miei figli. Un giorno lontano, leggendo la mia biografia, si renderanno forse conto che il loro papà ha superato momenti difficilissimi e che, se ce ne fosse bisogno, anch’essi ci riusciranno”.

Impossibile, per me in quanto padre, non assecondare il dolce e nobile sogno di Alessandro Goddi. Nelle pagine del libro ho provato ad avverarlo. Anche sorvolando molto su certe vicende intime e personali per non dare la sensazione di volerle enfatizzare a beneficio dell’emotività della lettura. Non ce n’era alcuna necessità. Spero di esserci riuscito”.