SPAL. INTERVISTA A LEONARDO ROSSI: “OBIETTIVO: PORTARE L’ACCADEMIA IN SERIE B”

L’Accademia SPAL femminile si sta confermando come una delle più belle e piacevoli sorprese di questa stagione sportiva Biancazzurra. Sotto la guida di Mister Leonardo Rossi, al suo secondo anno alla guida delle ragazze spalline, l’Accademia si trova al momento al 4° posto in classifica, con 22 punti,  appaiata al Sudtirol, posizione ottenuta grazie ad un deciso cambio di marcia dopo un avvio di campionato un po’ difficoltoso. Con la vittoria di domenica 1° Dicembre per 5-1 contro il Gatteo Mare si è chiuso il girone di andata per le Biancazzurre, che torneranno in campo il 19 gennaio 2025 contro il Venezia Calcio 1985, dopo avere osservato un turno di riposo nella 14ª giornata prevista il 12 Gennaio prossimo. Questo quindi il giusto momento per trarre le somme e fare qualche valutazione su presente e futuro di questo campionato con Mister Leonardo Rossi, cogliendo l’occasione anche per parlare della sua carriera di allenatore sia in campo maschile che femminile. ‘Leo’ Rossi è nativo di Atina in provincia di Frosinone ed ha un passato di calciatore che lo ha visto esordire in Serie A con la maglia del Bologna nel 1979 ed indossare, tra le altre, quella della Spal in Serie B nel campionato 1979-80. Ritiratosi dal calcio giocato nel 1997, dopo avere vestito anche le maglie di Piacenza, Livorno, Jesina, Messina, Fano, Vicenza, Trento, Catania, Ravenna, Empoli, Russi e Imolese, muove i primi passi da allenatore alla guida dell’Argentana nel 1999, per poi passare a Massalombarda, Mirandolese e Reno Centese. Nel 2005, arriva una svolta importante per la sua carriera con la chiamata di Serse Cosmi, che lo vuole come Vice nel Genoa in Serie B. Genoa che vince il campionato sul campo ma a causa di un illecito sportivo imputato al Presidente Preziosi si ritrova, invece che promosso in Serie A, Retrocesso in Serie C. Rossi viene chiamato poi dalla Centese, in Serie D, dove chiuderà il 2005 calcistico. La crescita professionale di Mr. Rossi non passa inosservata anche nel calcio che conta, ed  arriva per lui un nuovo importante incarico, viene ingaggiato dal Monaco che milita nel campionato di Ligue 1, la Serie A  francese. A Montecarlo trova una squadra di tutto rispetto, che può contare su stelle del calibro di Patrice Evra, Maicon, Marco di Vaio e il bomber Christian Vieri, Rossi sarà allenatore in seconda con Didier Deschamps, Francesco Guidolin e per un breve periodo, Jea Petit. Poi, il passaggio a capo allenatore e la sua carriera ha inizio proprio alla SPAL  nel 2006. Dopo un girone di andata da prima della classe, la squadra crolla riuscendo però a centrare un posto nei playoff. Sarà il doppio incontro con la Paganese a sancire l’eliminazione e la delusione in casa SPAL. Rossi riparte allora da Teramo, dove rimane solo un anno prima di tornare, nel dicembre 2008 a Ferrara, questa volta per guidare la Giacomense del presidente Walter Mattioli, con la quale si classifica al 7° settimo posto nel girone B di serie C2. Dopo questa esperienza come “traghettatore”, ci sarà per lui una parentesi infelice al Viareggio, appena ripescato in serie C, ora unificata. Sarà una stagione difficilissima, dove i Bianconeri si salveranno solo ai playout contro la Paganese, pareggiando entrambi gli incontri ma avendo la meglio in virtù del miglior piazzamento. Mister Rossi si rimette in gioco allora a Ravenna per il campionato 2010/11, terminato con la retrocessione d’ufficio dei Romagnoli in Serie D, per via dello scandalo “Scommessopoli”, i Giallorossi riusciranno a salvarsi, anche in questo caso ai playout. Da qui un nuovo ritorno a Ferrara, ancora alla Giacomense, che chiuderà la stagione all’11° posto. Ma nel futuro di Leo Rossi c’è ancora la SPAL, dopo che la Famiglia Colombarini gli ha ridato vita in seguito al fallimento. L’inizio è però stentato e al di sotto delle aspettative, viene quindi deciso il suo esonero nell’ottobre del 2013. Rossi è uscito quindi da una porta della società Biancazzurra, ma vi è rientrato da un’altra. Oggi è l’allenatore della 1ª squadra femminile della  SPAL, con la quale sta affrontando una sfida impegnativa e stimolante: portare l’Accademia Spal Femminile in Serie B per la prima volta nella sua storia, passando per un consolidamento in terza serie.

L’INTERVISTA:

D: Buongiorno Mister, un bilancio alla fine di questo girone di andata? Le ragazze stanno stupendo un po’ tutti, lei compreso o si aspettava questo cambio di marcia?

R: “Prima di rispodere vorrei fare dei doverosi ringraziamenti: ringrazio la proprietà per credere nel progetto femminile, il Dg Mauro Rotondi per le sue capacità organizzative e gestionali, il Ds Martini per la sua esperienza nel movimento femminile, i miei collaboratori: il preparatore atletico Virgallito, il preparatore dei portieri Nicola Costanza, la fisioterapista Valeria Migliari, il fotografo Cristiano Pedriali, il Team Manager Stefano Barison e il custode Davide Veronesi. Sono figure che tutti i giorni sono con noi a bordo campo. Tutto ciò che stiamo facendo deriva dalle energie positive che vengono dall’esterno, da chi lavora con noi e per noi. Rispondendo alla domanda, sono molto contento del gruppo che sto allenando perché mi hanno sempre dato il massimo, anche dopo 0 punti in 4 partite. Ho estrema fiducia e vedo potenzialità in ognuna di loro. Devo però essere sincero, quello che stiamo facendo è clamoroso e al di fuori di ogni aspettativa, ma è solo frutto dell’impegno e del lavoro. Il nostro reparto offensivo è il migliore del girone, dobbiamo migliorare in difesa ma il percorso è entusiasmante e non vogliamo precluderci nulla”.

D: Ripercorrendo la sua carriera di allenatore, lei ha sempre accettato sfide complicate; cosa l’ha convinta del progetto femminile e come riesce a portare le sue idee in un calcio così diverso?

R:” Due anni fa ho conosciuto il Direttore generale Rotondi e il D.S. Martini, ci siamo confrontati e ho guardato un po’ di partite. Non ero sicuro di allenare ancora, ero nauseato dai meccanismi del calcio maschile, dove manca la meritocrazia e vai avanti solo per conoscenze, con il rischio di essere etichettato in fretta come “bollito”. Mi si era poi prospettata questa novità, l’ho accettata con grande passione, anche perché penso di aver lasciato qualcosa ovunque sono andato. L’ avventura nel campionato di Serie C è molto bella. L’anno scorso, dopo un girone di andata disastroso, siamo intervenuti sul mercato e abbiamo fatto un girone di ritorno strepitoso. Per questa stagione l’obiettivo è quello di fare un buon campionato, ma secondo il mio punto di vista, abbiamo costruito qualcosa di davvero importante. Sono felice di aver messo a disposizione delle ragazze la mia esperienza, guardando in giro ci sono pochissimi ex giocatori o allenatori professionisti che si sono cimentati nel femminile. Questo è un percoso che ti da tanto dal punuto di vista umano”.

D: Cos’è cambiato rispetto all’anno scorso? Crede che possa aver inciso il suo adattamento ad una realtà totalmente nuova?

R: ”L’anno scorso nei primi due mesi ho fatto fatica ad adattarmi, venivo da un mondo diverso. Ho fatto alcuni passi indietro per poter farmi comprendere, loro molti passi avanti. Attraverso la conoscenza reciproca abbiamo costruito un gruppo straordinario, coeso in tutto e per tutto. Una volta dentro al meccanismo, quando hai tra le mani delle ragazze intelligenti, viene tutto più facile. Ho notato che il calcio è diverso dappertutto, qui non puoi chiedere determinate cose che chiederesti ai calciatori maschili, come logico e giusto che sia, ma hanno grande voglia di sapere ed imparare. Ogni membra della rosa da tutto, ben più del 100% in ogni allenamento. Con me o dai o stai fuori e sono fiero che molte ragazze che giocavano poco da noi abbiano trovato la loro dimensione, provando ad affermarsi a questi livelli. Abbiamo 16 ragazze che si giocano il posto da titolare e mi trovo in grande difficoltà ogni domenica nel scegliere la formazione. Ho a disposizione anche 4 aggregate dal settore giovanile che si ritaglieranno sicuramente il proprio spazio”.

D: Come giudica questo campionato? Il Venezia è la super favorita, ma vede altre formazioni, oltre alla sua Spal, capaci di potersela giocare fino alla fine?

R:”Penso che il campionato si giocherà tra Venezia, Trento e Sudtirol, perché sono società che investono tantissimo nel settore femminile. Ci sono poi realtà come Riccione e Jesina che sono oramai consolidate nella categoria e arriveranno sempre tra le prime posizioni. Quello del consolidamento in categoria è l’obiettivo principale mio, del mio staff e della società, senza precluderci ovviamente di sognare in grande. Peccato l’interruzione in questo momento positivo, dopo la sosta le dinamiche possono cambiare velocemente, ma l‘entusiasmo che abbiamo non ce lo toglierà niente e nessuno”.

D: Infine una domanda più personale: pensa che questa esperienza sarà la sua ultima da allenatore?

R:” L’unica certezza che ho è che non tornerò nel calcio maschile, il mio percorso proseguirà e finirà sicuramente nel femminile, che è stato per me una bellissima scoperta che ancora troppo poche persone conoscono. Mi vedo in questo mondo ancora per anni, dove andrò non si può mai sapere, ma certamente continuerò ad allenare. Se una proprietà decide di non fare più il femminile non ci posso fare niente. Qui a Ferrara c’è una bellissima situazione che si evolve ed è in continua crescita, contiamo più di 120 iscritte e onestamente non so in quante realtà maschili dilettantistiche, a livello nazionale, possano esserci delle realtà così belle e ben organizzate”.

A cura di Filippo Mamini

Foto Accademia Femminile Spal