SPAL. ORA BISOGNA PENSARE AL FUTURO E SOPRATTUTTO AGIRE IN FRETTA

Una città incredula ed attonita, ha dovuto assistere ad un epilogo drammatico dal punto di vista sportivo e tragico da quello economico, perché la Spal ha oltre un centinaio di dipendenti che ora rischiano di perdere il loro posto di lavoro.

Questa mancata iscrizione al campionato di Serie C per motivi economici, è stata l’amaro finale di una brutta vicenda, ma probabilmente sarà anche il prologo di una peggiore disfatta. Non partecipare al prossimo campionato è stata la prima pietra di una frana che nei prossimi giorni travolgerà e spazzera via la maggior parte, se non tutte le attività della Spal.

Tutto quanto è stato costruito in questi ultimi anni, sarà molto probabilmente destinato a scomparire, chiuderà il settore giovanile, così come l’accademia femminile, progetti che stavano funzionando egregiamente grazie alla professionalità di chi vi ha operato all’interno ed all’entusiasmo dei ragazzi, ragazze e famiglie che nel gioco del calcio hanno coltivato un sogno.

Lo stadio Paolo Mazza, ritenuto giustamente uno dei più belli d’Italia, si trasformerà in una cattedrale nel deserto che resterà più chiusa che aperta, perché la struttura, che ha potuto accogliere la Serie A, è assolutamente sproporzionata per il calcio dilettantistico. I costi di gestione dell’impianto di corso Piave, sono infatti inaffrontabili per qualsiasi società iscritta al campionato di Eccellenza, categoria da dove la Spal, se arriveranno investitori disposti a raccoglierne le ceneri, dovrà ripartire.

È un momento di grande dolore per tutti coloro che amano i colori Biancazzurri ed additare i responsabili di questo fallimento, non servirà ad attenuare il disagio ed  il malessere di queste ore tristissime per tutto lo sport ferrarese e la sua storia.

Ora serve guardare avanti e reagire, serviranno un nuovo progetto ed imprenditori entusiasti e realmente innamorati della Spal, servirà che il territorio li sostenga, più di quanto hanno fatto alcune aziende locali defilatesi dopo la retrocessione in serie C, servirà che l’amministrazione comunale faccia la propria parte affiancando e agevolando chi vorrà prendersi la responsabilità di questo necessario e doveroso nuovo inizio.

Bisognerà ripartire contando anche sui tifosi, sempre vicini anche nei momenti più bui e sul legame straordinario che ha sempre unito il popolo Biancazzurro ai propri colori.

Ma soprattutto bisognerà agire in fretta per evitare di saltare la stagione che è alle porte e dovrà essere quella dell’immediata ripartenza.

Non bisogna perdere tempo, bisogna rimettersi in gioco da subito, perché Ferrara non può disperdere il patrimonio sportivo, sociale e culturale che la Spal ha rappresentato per oltre un secolo.