SPORT E INCLUSIONE. ACCORDO TRA UNIFE E COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Lo sport come strumento di inclusione e integrazione è il tema al centro dell’accordo quadro recentemente sottoscritto tra l’Università di Ferrara e il Comitato Italiano Paralimpico (CIP). La neonata collaborazione, che vede coinvolto anche il Centro Universitario Sportivo (CUS Ferrara), è infatti volta a promuovere e sviluppare iniziative e progetti per favorire la partecipazione all’attività sportiva di studentesse e studenti Unife con disabilità, con l’obiettivo di arricchire la loro crescita culturale, civile e sociale. Grazie a questo accordo Unife e il CIP realizzeranno percorsi e iniziative congiunte che vedano coinvolti i giovani studenti con disabilità, attività didattiche e percorsi specifici di formazione per il conseguimento di qualifiche tecniche e svilupperanno attività come seminari, master, convegni e gruppi di studio, in campo scientifico, educativo e culturale nei settori di interesse comune. “Attraverso questo Accordo quadro il nostro Ateneo continua a manifestare il proprio impegno nella promozione di progetti volti a favorire, non solo la piena inclusione degli studenti e delle studentesse, ma anche l’innovazione, la ricerca e la piena valorizzazione delle potenzialità dei nostri giovani sviluppandone le singole inclinazioni – afferma la Rettrice Unife Laura Ramaciotti -. Siamo fieri di poter contribuire al raggiungimento di questi obiettivi insieme al Comitato Italiano Paralimpico ed assieme a ragazzi/e come Azzurra Bovina, studentessa e atleta, pluricampionessa italiana di Para Powerlifting. Ricordo che l’Ateneo, in collaborazione con il CUS di Ferrara, al fine di promuovere la cultura dello sport, ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo integrale dell’individuo e offrire ad atlete/i, allenatori/trici e arbitri/e di rilevanza internazionale iscritti all’università la possibilità di aderire al programma ‘Doppia Carriera’”. “Desidero esprimere un sincero ringraziamento nei confronti dell’Università di Ferrara per aver abbracciato con entusiasmo questo progetto che ha l’obiettivo di promuovere la cultura paralimpica all’interno degli atenei nazionali – dichiara Luca Pancalli, Presidente CIP -. Questa convenzione rappresenta il primo passo per una collaborazione che mi auguro sia prolifica e foriera di nuovi spunti e riflessioni. Il prossimo step sarà dar seguito ai progetti attuativi che seguono sostanzialmente due direttrici fondamentali: una culturale attraverso la realizzazione di iniziative, seminari volti a diffondere i principi e i valori del paralimpismo e una sportiva che mira a rendere l’università un ambiente sempre più inclusivo e che consenta alle persone con disabilità di poter approcciare anche alle discipline sportive paralimpiche creando, con il nostro supporto, dei team universitari paralimpici”. Antonio Dima, Presidente della Federazione Italiana dello Sport Universitario, FederCUSI, sottolinea l’importanza della convenzione sottoscritta da Unife e ricorda che “l’ormai acquisito riconoscimento da parte del CIP di FederCusi quale Disciplina Sportiva Associata Paralimpica produrrà una sempre più intensa ed efficace interazione tra i CUS, le Università e il CIP con la piena convinzione che a Ferrara questa intesa porterà risultati di grande rilievo”. “Con la firma dell’accordo quadro tra Unife e il Comitato Italiano Paralimpico , il nostro Ateneo ha compiuto un passo fondamentale per incoraggiare la partecipazione degli studenti e delle studentesse con disabilità alle attività sportive ordinarie a tutti i livelli – commenta la Professoressa Tamara Zappaterra, Prorettrice alla diversità, equità e inclusione -. Siamo convinti che questa collaborazione, con il supporto delle diverse Federazioni sportive e del CUS, porterà importanti risultati, anche rispetto alla crescita personale delle e dei partecipanti”. “Con la sottoscrizione dell’accordo quadro tra Unife e CIP per il comitato regionale Emilia-Romagna si è realizzato un obiettivo importantissimo che da oltre 10 anni perseguivamo, la collaborazione alla promozione della cultura paralimpica di tutti gli atenei della nostra regione, e che ha visto come primo ateneo a sottoscrivere un protocollo d’intesa proprio Unife nel 2013. Sarà nostro prioritario impegno dare corpo all’accordo nazionale con una proficua collaborazione, illustra Melissa Milani, Presidente CIP Emilia Romagna. “L’accordo, siglato con l’Università degli Studi di Ferrara, rappresenta una pietra miliare per la nostra federazione e per tutto il movimento paralimpico – spiega Marco Borzacchini, Presidente della Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali, FISDIR -. Consentirà di creare una sinergia importante tra ricerca e paralimpismo, oltre che creare un punto di riferimento fondamentale per future iniziative. Ringrazio l’università, il CIP e la delegazione regionale Emilia- Romagna per quanto è stato realizzato, con la speranza che sia soltanto il punto di partenza per numerose iniziative che si potranno sviluppare”. “Con questo accordo si ribadisce l’impegno dell’Università di Ferrara a promuovere l’inclusione e l’accessibilità per le persone con disabilità anche attraverso l’orientamento e l’avvio all’attività sportiva – specifica il Professor Gianni Mazzoni, Presidente del Comitato per lo Sport universitario -. Non solo ci impegniamo a partecipare attivamente a progetti di ricerca finanziati a livello nazionale e comunitario, ma anche a sviluppare ogni altra iniziativa scientifica, educativa e culturale nei settori di interesse comune, sempre con l’intento di promuovere l’inclusione e l’innovazione.” È il caso di Azzurra Bovina Bambini, studentessa Unife del Corso di studio in scienze motorie e giovane pluri campionessa italiana di sollevamento pesi paralimpico, convocata di recente per un collegiale organizzato dalla nazionale. “Il Cus Ferrara è come una famiglia per me ed il giusto ambito per continuare a lavorare e sviluppare la mia passione – spiega Azzurra -. Ho ottimi allenatori che mi seguono e questa cosa è quella che maggiormente ha contribuito a farmi appassionare a questo percorso. Riesco a conciliare al meglio lo studio e l’attività sportiva. Lo sport diventerà così da passione a lavoro e non escludo che ci possa essere un percorso legato alla disabilità”.